
BIANCA SCACCIATI, LA PRINCIPESSA SOCIALISTA
Teatro della Grancia
Venerdì 24 agosto 2018, ore 19.00
Soprano Maria Billeri
Pianoforte Davide Cavalli
Vincenzo Bellini
Norma
"Casta diva"
Giuseppe Verdi
Macbeth
"Nel dì della vittoria... Vieni, t'affretta... Or tutti sorgete..."
Arrigo Boito
Mefistofele
"L'altra notte in fondo al mare"
Giuseppe Verdi
La forza del destino
"Pace, pace, mio Dio"
Franz Liszt
da Harmonies poétiques et religieuses
Funérailles
Amilcare Ponchielli
La Gioconda
"Suicidio"
Alfredo Catalani
Loreley
"O forze recondite"
Pietro Mascagni
Cavalleria rusticana
"Voi lo sapete, o mamma"
Alfredo Catalani
La Wally
"Ebbene, ne andrò lontana"
Bianca Scacciati, fiorentina, è stata una delle più grandi cantanti italiane dei primi quarant'anni del Novecento. Sulla scena incarnò personaggi aristocratici e nobili: fu la Principessa Turandot, la sacerdotessa Norma, la primadonna Floria Tosca. Nella vita non tradì mai le origini della sua famiglia, popolare e socialista. L'episodio più emblematico in tal senso accadde nel 1926, quando era protagonista della prima romana di Turandot al Costanzi. Benito Mussolini la convocò a Palazzo Venezia per un'udienza privata, durante la quale si sarebbe congratulato con l'artista e le avrebbe regalato una foto con dedica. La Scacciati declinò l'invito, facendo sapere al Duce che non aveva tempo, perché doveva studiare la Messa da Requiem di Verdi. Mussolini non la prese bene. Cantò ai massimi livelli, nei teatri europei e sudamericani, fino alla fine degli anni Trenta. Senza dubbio fu la migliore Turandot della sua epoca, ma si accostò anche a parti come Norma e Giulia nella Vestale, imponendosi come un'antesignana delle grandi interpreti belcantiste della seconda metà del ventesimo secolo.
È significativo che a rievocare la figura di questa grande artista toscana sia un'altra toscana, Maria Billeri, soprano le cui scelte di repertorio si avvicinano a quelle della Scacciati con un gusto e una sensibilità moderne. Al pianoforte, Davide Cavalli.